IL CIUCCIO
Era
lì a terra
Accanto
alla ruota dell’automobile
Forse
caduto da un balcone?
Forse
caduto dall’ incerta mano di un bimbo?
Forse
perso da una mamma indaffarata e distratta?
Ma
era lì
Accanto
alla ruota dell’automobile
Sporco
di terra
Consumato
dal sole cocente
Di
gomma morbida, marrone
Con
i segni di un uso continuo
Di
un succhiare e mordere con le gengive
Di
un bisogno di certezze e consolazioni.
Era
lì a terra
Accanto
alla ruota della mia automobile
L’ho
visto subito
Appena
scesa dal gradino
Era
lì a terra
Come
un segno fausto
Come
una speranza che non deve cessare
Come
un vuoto che non c’è più.
Ma
la mano che stringe
La
mia, a letto, dopo una giornata di lavoro,
è
la mia sicurezza
la
mia consolazione
e
riempie tutti i vuoti che avevo nel cuore
anche
quello del ciuccio che non è mai passato
dalla
mia mano alla bocca di un bambino.
LA TUA MANO
( Dedicato alle
vittime di Firenze e non solo...)
la tua mano
il tuo corpo
la tua anima…
la tua mano
che ha parato i
colpi della vita
che ha parato
gli insulti
che ha parato
sguardi offensivi
che ha parato
odio
che ha accettato
strette di mano sincere
che ha offerto
aiuto
che ha lavato
via offese e pregato.
Il tuo corpo
che ha viaggiato
che ha
abbandonato gli affetti
che si è posato
sul materasso stanco e triste
che ha sofferto
la nostalgia
che ha
desiderato il calore di un amore.
La tua anima
che ha sempre
veleggiato in alto
osservato da
lontano il tuo dolore
per l’abbandono
della tua terra e dei tuoi amori
che ti ha visto
piangere e ridere
e che con te ha
pianto e riso
che ora si libra
serena
mentre il tuo
corpo è coperto a malapena da un lenzuolo
e la tua mano
con dita lunghe
e magre,
la tua giovane
mano forte
giace inerte…
Tutte vittime di
un’altra mano
ma vile e sporca
come i mali del mondo
tutte vittime:
mano, corpo, anima!
A TE
Mi libro dolcemente
Mi lascio guidare teneramente
Passeggio tra le parole
Evitando quelle che fanno inciampare
Attendendo quelle care.
Tu mi aspetti
Mi segui
Mi sei sempre accanto
Anche quando non ti vedo
E il mio sguardo si perde
E il mio cuore si ferma
Nel vano tentativo
Di fermare anche il tempo…
Nel cielo notturno
Ci siamo solo noi
L’uno accanto all’altra
Nel blu della notte
Oltre lo spazio delle case
Oltre la strettoia delle parole
Oltre l’oscurità dell’incomprensione.
Queste prime tre poesie sono entrate in finale nel "Concorso scrivere altrove" dell'ass. Mai Tardi- Amici di Nuto Revelli di Cuneo.
LIBERTA’
Libertà cercavo
Quando dalla mia casa
Sono partito
A piedi ho viaggiato
Rudimentali mezzi
Ho preso
Il deserto ho attraversato
E nella luce folgorante
Libertà ho cercato
Tra gli sguardi persi come il mio
Libertà ho cercato
Nel tremore della solitudine
Libertà ho cercato
Negli insulti, nelle spinte, nelle urla
Degli stranieri alla terra
Libertà ho cercato
Negli abbracci, nelle telefonate gridate
“Sto bene, sto bene”
Libertà ho cercato
Nella barca sulla quale sono salito
Nella ressa che mi ha stretto e
soffocato
Libertà ho cercato
Nell’acqua gelida
Nella gola arsa
Nella pelle squamata
Nel sole accecante
Nelle onde esasperate
Nell’acqua che mi chiamava a sé
Nel terrore del non ritorno
Libertà ho cercato
Ho trovato Libertà
E pace
Nel silenzio della perdita
Nell’assolutismo
Della Morte
Che fredda e aberrante
Mi ha accolto nelle sue braccia.
( dedicata a tutti i naufraghi che il
mare ha accolto, non desiderandone alcuno)
LO SAI
Lo sai
Non avrai il nome scelto da noi
Né gli occhi del tuo papà
Né le mani della tua mamma
Non so se sarai alto come lui
O se avrai la mia pelle liscia e morbida
Non so quando arriverai
Né se arriverai davvero
Questa è solo una piccola
Spaurita speranza che è dentro di me
È anche una impercettibile paura
Paura di non essere abbastanza brava
Abbastanza forte e paziente
Da poterti accogliere e crescere
Abbastanza MADRE per lasciare che sia
Ma so che quando sarai qui
L’amore che ora è segregato dentro di
noi
Strariperà come un fiume in piena
E travolgerà ogni limite precostruito
Distruggerà ogni incertezza e remota
paura
E tu sarai una cosa sola
E allora non ci sarà nessun altro
Se non un padre una madre e un cucciolo
Che divideranno le loro esistenze
E saranno un’unica cosa
Con l’universo.
( 2 ottobre 2012)
© R. NUR
Nessun commento:
Posta un commento