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giovedì 10 ottobre 2013

LE RADICI NASCOSTE IN ME

23 Ottobre: due giorni fa mi hanno comunicato che questo breve racconto è tra i dieci finalisti del concorso "Parole per strada" di Rovereto e farà parte della Mostra Itinerante che si terrà dal 30 Novembre al Polo Culturale e Museale di Rovereto.



Vedevo solo nuvole bianche, un sole sfavillante ed accecante; il rumore gorgogliante dell'aereo che mi trasportava. Avevo solo cinque anni, se avevo paura di volare non me lo ricordo; in quel momento la curiosità e la novità erano le uniche sensazioni che occupavano il mio cuore e la mia mente, non avevo coscienza di dove andavo, né da dove venivo. Non c'era un parente, una mamma, un conoscente, ad accompagnarmi in questo volo.
La mia unica “amica” era una hostess gentile, bionda, bellissima ai miei occhi di bimba, che ogni tanto veniva a controllare se stavo bene, ma in quale lingua comunicavamo? La lingua universale di una donna e di una bimba, l'essenziale, bisogno-adempimento.
Le mie radici erano state strappate bruscamente dalla terra che mi aveva vista nascere, ora me le portavo dietro, nascoste dentro di me ma allo stesso tempo visibilissime per chiunque: erano lì nella grana delicata e liscia della mia pelle; nei soffici ricci che contornavano il mio viso; nelle parole che a stento uscivano dalla mia bocca per timore e timidezza in una lingua che presto avrei dimenticato; nel cibo che aveva riempito il mio piccolo stomaco nei primi anni della mia vita.
Quelle stesse radici, di lì a poco, sarebbero state accolte da una nuova terra, fertile ma dura allo stesso tempo; avrebbero faticato ad aggrapparsi al terreno ma non a trovare nutrimento: la storia, la lingua, i sapori, le idee avrebbero subito iniziato il loro cammino vorticoso nella mia anima.

( Breve racconto per il concorso Parole x Strada di Trento)






























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